Il progetto Vivilis nasce dalla collaborazione tra l’Istituto Comprensivo Jacopo Barozzi di Milano, l’Ente Nazionale Sordi di Milano e la Provincia di Milano. Il progetto ha la finalità di offrire, dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di primo grado, un ambiente di vera integrazione per i bambini sordi del territorio milanese. L’integrazione scolastica se ben riuscita porta certamente ad una integrazione totale nella vita quotidiana che il bambino sordo, crescendo, deve via via affrontare: dall’ambito scolastico alle attività ricreativo-culturali, dalle attività sportive ai momenti relazionali, dalla partecipazione attiva nella società all’ingresso nel mondo del lavoro, ecc.
L’esperienza di alcune scuole, tra queste in particolare l’ISISS Magarotto di Roma, la Scuola dell’Infanzia ed Elementare di Noventa Padovana (PD) e la scuola di Cossato (Biella), che hanno adottato il bilinguismo (Lingua Italiana - Lingua dei Segni) come metodo per affrontare in modo appropriato lo sviluppo delle competenze linguistiche nei bambini sordi, ha portato certamente un bilancio positivo circa i risultati raggiunti; queste esperienze sono di ispirazione anche per il presente progetto.
Obiettivi
L'obiettivo fondamentale del progetto è la realizzazione di una scuola dove il bilinguismo sia lo strumento per superare le barriere comunicative ponendosi come ponte fra due mondi, quello dei sordi e quello degli udenti, realizzando un arricchimento esperienziale e socio-culturale delle generazioni più giovani e garantendo pari opportunità di apprendimento e di partecipazione alla vita scolastica per il bambino sordo.
L'esperienza si delinea come un percorso di integrazione a doppia valenza: integrare i bambini sordi nella lingua e cultura dei bambini udenti e integrare i bambini udenti nella lingua e cultura dei bambini sordi.
In particolare ci si pone l’obiettivo di:
- Promuovere l’integrazione del bambino sordo evitando l’isolamento e l’emarginazione e contribuendo alla costruzione di una solida identità, anche attraverso la presenza di più bambini sordi inseriti nella stessa classe
- Utilizzare la lingua dei segni come strumento per veicolare contenuti didattici e per aiutare il bambino nella relazione con i pari e con gli adulti
- Specializzare gli insegnanti sulla sordità in modo che non vengano disperse le conoscenze acquisite durante il ciclo di studi del bambino sordo
- Inserire i bambini sordi in una scuola dove gli insegnanti conoscono le modalità relazionali del bambino sordo, il suo modello culturale e la sua lingua e siano in grado di proporre materiale didattico adatto al bambino
- Soddisfare la richiesta delle famiglie che optano per la scelta di un’educazione bilingue per la crescita dei propri figli, con la possibilità di vederli crescere in famiglia in piena serenità, senza dover andare in luoghi lontani con enormi sacrifici, dovendo ricorrere ai collegi.
Strumenti
La formazione del personale docente che opera all’interno del processo educativo dei bambini coinvolti nel progetto è elemento fondamentale e imprescindibile rispetto alla potenziale riuscita del progetto stesso.
La consulenza e il sostegno psicologico alle famiglie, ai bambini, ai docenti e agli operatori coinvolti nel progetto è il punto basilare di coesione per raggiungere l’obiettivo della piena integrazione psico-socio-educativa del bambino sordo.
La presenza di figure professionali specializzate quali gli educatori sordi e gli assistenti alla comunicazione che operano in stretta collaborazione con gli insegnanti di classe e di sostegno, sarà l’elemento caratterizzante del processo educativo.
Attività in corso
Il progetto, che attualmente è al suo terzo anno di messa in opera, si sta articolando nel seguente modo:
- l’insegnante di classe è affiancata sia dall’insegnante di sostegno che dall’assistente alla comunicazione per quasi tutto il monte ore di frequenza del bambino: l’insegnante di sostegno si occupa direttamente dell’aspetto didattico globale del bambino nelle singole materie e in particolare nell’uso dell’italiano sia scritto che orale che si caratterizza per essere una materia trasversale alle altre. Il compito dell’assistente alla comunicazione è quello di tradurre i contenuti didattici al bambino e di adattare il materiale proposto alle sue esigenze
- l’educatore sordo insegna la lingua dei segni a tutta la classe dove è inserito il bambino sordo (quindi anche agli insegnanti presenti) e svolge una attività individualizzata o di gruppo a seconda dei casi, di potenziamento della lingua dei segni e della didattica; oltre a ciò, segue l’attività di dopo scuola per i ragazzi della scuola secondaria di primo grado
- la psicologa si occupa di fare osservazioni periodiche sulla classe e sul bambino sordo per verificarne l’inserimento e tiene colloqui individuali con i ragazzi della scuola secondaria di primo grado; si occupa di tenere incontri con gli alunni udenti delle classi dove sono inseriti i bambini sordi al fine di rispondere ai loro quesiti in merito alla sordità dei compagni
- la psicologa partecipa alle riunioni con i genitori delle classi dove sono inseriti i bambini sordi al fine di spiegare il progetto e sensibilizzare sul tema; tiene i contatti con i genitori sordi o udenti dei bambini sordi inseriti per accompagnare i genitori nel percorso del figlio; fornisce consulenza agli insegnanti
- la psicologa, l’educatore sordo, gli assistenti alla comunicazione, gli insegnanti di sostegno e docenti di classe si incontrano periodicamente per verificare l’andamento del progetto e per la stesura del Piano Educativo Individualizzato al fine di coordinare gli interventi
- i docenti della scuola e il personale Ata e della segreteria partecipano a un corso di aggiornamento sulla lingua dei segni, la didattica e gli aspetti psicologici e relazionali dei bambini sordi della durata di 30 ore, che viene rieditato ogni anno scolastico
- è stato costituito un Gruppo di Lavoro sul progetto Vivilis, interno alla scuola, che ha l’obiettivo di monitorare l’andamento del progetto